Patate farcite con verza, ragù e salasa al “formaggio”
Nonostante nella ricetta siano presenti numerosi passaggi, ti assicuro che si tratta di un piatto semplicissimo se confrontato con la soddisfazione che dà il vederlo a tavola ed il mangiarlo.
La ricetta delle jacket potatoes, di origine anglosassone, è versatile tanto quanto quella di un panino o di una pizza: puoi farcire queste patate in tutti i modi che ti vengono in mente!
Io qui te le presento in una versione piuttosto classica, con ingredienti caldi ed invernali, ma nessuno ti vieta di prepararle nel barbeque durante la stagione calda e di farne un piatto estivo.
Infine, se vuoi vedere come preparo il ragù di soia, ti basta andare a cercare fra i miei reel su Instagram quello con la ricetta del ragù di lenticchie ( lo trovi qui), e poi riprodurlo utilizzando il granulare di soia al posto delle lenticchie.
❄️Conservazione Jacket Potatoes: puoi preparare tutti i singoli elementi e riscaldarli solo al momento dell’assemblaggio. Conservali così:
– Patate: sono più buone e morbide appena cotte, ma resistono in frigo per qualche giorno;
– Salsa: resiste in frigo per qualche giorno;
– Verza e ragù: resistono bene sia in frigo che in freezer;❄️

INGREDIENTI
x 2 persone
4 grosse patate di simili dimensioni (io 6 medie da circa 150 g l’una)
1 spicchio d’aglio
150 g ca. di verza
1 piccolo pezzetto di carota
2 cucchiai di farina di riso
1 piccolo pezzetto di cipolla
un bicchiere di latte di soia al naturale
1 pizzico di curcuma
+ un goccio extra
1 cucchiaino abbondante di fecola di patate
Mezzo cucchiaino di miso (io di riso)
1 cucchiaino di fumo liquido
350 g di ragù vegetale (io di soia)
Q.b. Olio evo, Olio di semi, sale e pepe
PROCEDIMENTO
1. Lava bene, spazzolandole se necessario, le patate.
2. Asciugale con un panno e, usando un coltellino affilato, bucherella leggermente la superficie (è sufficiente qualche buco qua e là, fermandoti un po’ prima del centro).
3. Massaggia le patate con un po’ di olio evo e sale, poi avvolgile singolarmente in un quadrato di carta stagnola, in modo che siano ben chiuse.
4. Cuoci le patate in forno preriscaldato a 200°C per almeno un’ora o fino a che non sono perfettamente cotte. Controlla la cottura affondando il coltello, che deve entrare e uscire senza difficoltà. Potrebbero volerci anche 2 ore a seconda della dimensione delle tue patate: le mie 6 da 150 g l’una, hanno impiegato circa un’ora.
5. Mentre le patate sono in forno, occupati dei ripieni.
6. Affetta la verza e scalda una padella con uno spicchio d’aglio ed un cucchiaio d’olio evo.
7. Aggiungi la verza in padella e saltala a fiamma vivace per qualche istante, fino a che comincia a colorarsi leggermente. Poi condiscila con sale e pepe, abbassa la fiamma, versa sopra un goccio d’acqua, copri con il coperchio e lascia cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti.
8. Per preparare la salsa “al formaggio”, trita grossolanamente carota e cipolla e mettile a tostare a fiamma bassissima in un pentolino con 2 cucchiai d’olio ed un pizzico di curcuma. Lascia andare per 5 minuti, poi aggiungi la farina di riso e tosta per qualche istante ancora.
9. Aggiungi al fondo tostato un bicchiere di latte vegetale, mischia bene con una frusta in modo da disfare eventuali grumi, poi copri con il coperchio e lascia cuocere per 15 minuti circa.
10. Trascorso questo tempo, il latte si sarà addensato. Condiscilo con miso, fumo liquido ed un abbondante pizzico di sale, poi frullalo in modo da ridurre in crema anche carota e cipolla. Rimetti sul fuoco, a parte sciogli la fecola in un goccio di latte freddo ed aggiungila. Lascia sul fuoco ancora per qualche istante, giusto il tempo che la salsa rapprendi.
11. Infine, riscalda il ragù.
12. Prendi le patate cotte, liberale dalla stagnola, poi incidile nel centro e con l’aiuto di due forchette aprile leggermente.
13. Riempi la tasca delle patate con più ragù e più verza che puoi. Puoi decidere se lasciare i due ripieni separati o combinarli.
14. Una volta impiattate le Jacket Potatoes, cospargile con abbondante salsa “al formaggio” e mangia subito, quando sono ancora ben calde.

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